Periodicamente i membri del Comitato Gruppo India visitano le località aiutate, per verificare il buon uso delle offerte inviate, i progressi avvenuti e capire le nuove necessità. Altre notizie ci giungono dai missionari, che ci fanno partecipi dei loro piccoli grandi successi e ci trasmettono le loro gioie e le loro difficoltà.

Ecco alcuni degli ultimi messaggi arrivati…

Maggio 2025 da Amakpapé (Togo)

Ad Amakpapé c’è una bella missione fondata da un’associazione italiana “Cuori Grandi”: nel corso degli anni hanno costruito un dispensario, una grande scuola, hanno scavato pozzi e ora sta sorgendo un ospedale perché sono sempre di più i malati che vengono a cercare aiuto. Noi inviamo ogni anno un contributo per l’istruzione e un altro per la cura degli adulti (il settore pediatrico è coperto da altre donazioni). In Togo tutte le spese sono a carico dei pazienti e molti non possono sostenere le spese, che oltretutto aumentano perché i medici fanno sempre più ricorso a esami approfonditi prima di sbilanciarsi con una diagnosi. Compito di Maristella Bigogno (responsabile dell’aiuto ai malati) è anche l’accompagnamento in ospedale di quanti si presentano qui ma hanno bisogno di cure o esami che il dispensario non può fornire direttamente. Uno dei tanti casi in cui si è fatta la differenza è quello di Egnonam, giovane mamma di 4 bambini, riportata alla vita.

Nel 2024 sono arrivati alla nostra infermeria molti malati adulti, ma abbiamo pure dato farmaci a molti altri inviatici dal servizio sociale dei due ospedali con cui collaboriamo di più, Notse e Tokoin (Lomé). Le assistenti sociali degli ospedali pubblici, quando vedono delle situazioni miserabili e non avendo fondi nel loro ufficio, si rivolgono a noi, soprattutto per i farmaci delle prescrizioni per interventi chirurgici.

La situazione della salute in generale sembra migliorare, il governo parla di assistenza medica gratuita universale, ma in realtà nulla accade, abbiamo visto gente morire per mancanza di mezzi perché è arrivata da noi troppo tardi, casi disperati. Qualcuno è stato battezzato con il suo consenso e l’acqua sacramentale è divenuta il vero farmaco, l’unico efficace.

Comunque, le patologie diventano più gravi poiché la diagnosi può avvalersi della TAC, ma questa costa moltissimo, tanto quanto uno stipendio medio mensile, inoltre dobbiamo farci carico di portare i pazienti nelle varie cliniche perché i poveri non conoscono questi posti e non sanno come sarà l’esame radiologico, insomma, tanto lavoro per noi (speriamo che il nostro ospedale in costruzione possa avere questi servizi così da restare qui e di aiutare molte più persone).

Le entrate dalla nostra infermeria sono parzialmente diminuite, vuol dire che chi si rivolge a noi è proprio povero. Il passaggio dei volontari aiuta economicamente per alcuni casi che loro assistono in prima persona. Per esempio, i volontari hanno molto apprezzato e voluto bene alla mamma dei quattro figli handicappati e lei ora sta meglio, però non c’è solo la salute di cui prendersi cura, i suoi bambini devono mangiare, lei pure e il tetto della sua casa gocciola molto… i bisogni sono tanti e quando la situazione di vita di un malato non è buona anche la salute non migliora.

Il cerchio, infatti, non interessa solo la malattia, ma tutta la situazione sociale e famigliare del malato. Ringraziamo voi, amici del Gruppo India, sensibili a questa povertà profonda dei malati adulti molto spesso abbandonati. Lo dico sempre: “In Togo si abbandonano i malati ancora viventi, si fa festa per i morti e poi la pagina è chiusa!”.

Abbiamo lasciato il preventivo così come era per il 2024 perché è difficile prevedere, non sappiamo quanti pazienti ci manderà la Provvidenza. Siamo già a fine aprile e abbiamo tra le mani tre casi di adolescenti con patologie gravissime, una osteomielite che necessita intervento chirurgico, un linfoma al collo di cui stiamo aspettando la biopsia e una diciassettenne che, dopo aver amputato una gamba per un sarcoma, ora ha i polmoni invasi dal cancro.

Come fare? Cosa prevedere? Ci vuole tanta forza morale e coraggio per scegliere ciò che è meglio per loro e per tutti. Siamo confrontate con la sfida: spendere molto per solo una o due persone, sapendo che forse la morte può essere molto vicina, oppure tenere i fondi per assistere molti, abbandonando i più gravi? Ci vorrebbero fondi illimitati!

Grazie Gruppo India vi sentiamo sempre al nostro fianco e, con noi, vicini a chi è veramente nel bisogno. Grazie, Dio vi benedica!

Maristella Bigogno

Una precedente testimonianza, altrettanto toccante, la trovi qui.

Aprile 2025 da Arusha (Tanzania)

Arusha è una città nel nord della Tanzania, abbastanza vicina al confine col Kenya. Qui il Gruppo India sostiene le Suore Canossiane che sono impegnate su diversi fronti; in particolare le aiutiamo a portare avanti una scuola tecnica nata per dare un’istruzione alle ragazze Masai, ma ormai aperta anche ai ragazzi e a tutte le etnie, e un dispensario che è importantissimo per le cure e l’educazione sanitaria della popolazione.

Apprezziamo il vostro continuo sostegno al nostro dispensario, che si sta sviluppando con il tempo. La popolazione locale sta gradualmente prendendo dimestichezza con l’idea di contribuire alle proprie cure, e anche la presenza di personale medico professionale che si impegna e si appassiona a servire i nostri pazienti giorno e notte sta dando i suoi frutti. La popolazione è in crescita e quindi il numero di pazienti aumenta ogni mese.

I servizi offerti l’anno scorso includevano visite mediche, radiologia, test e consulenze gratuite per la pressione sanguigna, il diabete, la salute riproduttiva e infantile, i servizi odontoiatrici e l’educazione sanitaria comunitaria. Abbiamo raggiunto alcuni bambini di strada che frequentano una scuola situata nella baraccopoli e che soffrono di malattie trasmissibili a causa delle condizioni igienico-sanitarie precarie; i più fortunati sono affidati alle cure dei nonni anziani.

Siamo grate per il vostro contributo e abbiamo ancora bisogno della vostra collaborazione e del vostro sostegno per continuare a raggiungere i bisognosi, in particolare gli emarginati e gli abbandonati.

La comunità delle Suore Canossiane di Arusha

Marzo 2025 da Pallithode (India)

Pallithode è una località del Kerala, nel sud dell’India.  Da molti anni il Gruppo India sostiene qui la missione delle Suore Canossiane che sono attive in molti campi: la scuola materna per dare un primo impulso all’istruzione e compensare le eventuali carenze familiari, la scuola di cucito per la formazione di donne e ragazze, gli aiuti ai poveri: cibo, sostegno economico, vicinanza…
L’anno fiscale in India inizia ad aprile e questo spiega gli auguri di nuovo anno in apertura.

Vi auguriamo un nuovo anno sereno e pieno di grazia dal Convento Canossiano di Pallithode. Per grazia di Dio Onnipotente e della vostra generosità, siamo in grado di far conoscere e amare Gesù attraverso il nostro ministero. La gente della nostra comunità parrocchiale è in debito per l’aiuto e la vostra mentalità sacrificale nel servirli attraverso la vostra generosità. Anche se non riusciamo ad accontentare tutti, siamo riuscite a portare la gioia su alcuni volti. Con questo resoconto vogliamo farvi conoscere le attività che abbiamo realizzato.

Quasi 65 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni frequentano il nostro asilo. I bambini sono educati all’apprendimento, alla lettura e alla scrittura. Diamo anche importanza alla loro vita spirituale, in particolare il 25 di ogni mese recitano la novena a Gesù Bambino con grande devozione per la loro famiglia e per i benefattori. Sono state celebrate tutte le ricorrenze del nostro stato, come Onam (quando si preparano disegni con i petali), il Giorno dell’Indipendenza, la Festa dei Bambini, il Natale, e periodicamente sono stati organizzati diversi concorsi. Nel giorno dei bambini e a Natale regaliamo loro un piccolo dono per rendere gioiosi i bambini poveri. Gli insegnanti si impegnano molto per comunicare le lezioni ai più piccoli con la massima dedizione; sia loro che gli aiutanti provengono da famiglie povere, dobbiamo dare loro uno stipendio adeguato al loro impegno.

L’organizzazione del nostro centro di sartoria è attiva e vivace. Molte ragazze, sia cattoliche che non, vengono a imparare. La nostra insegnante, miss Mary Jain, si occupa di loro con molta pazienza. Alcune di loro vengono per 3 o 6 mesi e imparano veramente bene. A causa dei problemi finanziari a casa, hanno difficoltà a pagare i contributi richiesti, ma col vostro contributo possiamo compensare i mancati introiti e diamo in alcuni casi anche formazione gratuita. Il tetto della sartoria è parzialmente crollato a causa della forte pioggia e della brezza marina.

Quasi 100 anziani e poveri sofferenti per la TBC sono stati aiutati con cibo nutriente. La miseria dei poveri si vede nel villaggio, dove non ci sono strade e altre strutture. Alcuni di loro sono molto deboli e trascurati dai loro stessi figli. Ogni mese diamo uova, latte in polvere, zucchero, riso, sapone per lavare e lavarsi…. Il prezzo dei prodotti aumenta di giorno in giorno, ma quando vediamo le loro sofferenze e le loro difficoltà, ci sentiamo spinte a dare una mano in qualsiasi modo. Visitiamo le famiglie e facciamo il necessario, soprattutto quando ci sono pazienti costretti a letto.

I poveri sono tanti e cerchiamo di dare a ognuno ciò di cui ha bisogno. I genitori che non erano in grado di pagare le rette scolastiche dei loro figli sono stati aiutati finanziariamente. Quest’anno siamo riuscite a costruire una piccola abitazione per una coppia di anziani che era stata cacciata di casa dai figli. Ci sono stati molti casi di suicidio a causa della depressione e dell’abitudine di bere degli uomini. Molte donne e bambini sono trascurati, senza cibo e in preda alla depressione. Grazie alle nostre interazioni e visite costanti, queste famiglie sono accudite. Quest’anno per molti mesi i pescatori hanno sofferto la povertà a causa della mancanza di pesce e in quel periodo siamo riuscite a fornire loro sacchi di riso. Durante il periodo natalizio abbiamo fornito materiale di abbigliamento ai più poveri tra i poveri della nostra località.

Vi preghiamo di tenerci nelle vostre preziose preghiere. Anche noi vi assicuriamo le nostre preghiere e i nostri sacrifici. Con amore e preghiere,

Suor Gladis Fernandez

Febbraio 2025 da Gopalapuram (India)

Gopalapuram è una città dell’Andhra Pradesh che si trova in una zona dove vivono molti tribali, non riconosciuti nel sistema delle caste indiane e per questo emarginati e lontani da quelle che dovrebbero essere le normali vie per uno sviluppo sociale. Il Gruppo India sostiene qui la missione delle Suore Canossiane dal gennaio 2017 dopo la visita effettuata solo due mesi prima. Il primo aiuto è stato destinato all’ostello, perché molte delle bambine e ragazze soffrivano di anemia e denutrizione; poi, man mano che la missione cresceva, il nostro aiuto è stato ritenuto più utile per consentire a qualche giovane di proseguire con gli studi superiori e dare assistenza in campo sociale, per favorire uno sviluppo destinato a cambiare la povera realtà di questa zona.

Con sentita gratitudine, noi, Suore Canossiane della missione di Gopalapuram, estendiamo i nostri sinceri ringraziamenti al Gruppo India per il vostro incrollabile sostegno e la vostra generosità. Il vostro aiuto ci ha permesso di raggiungere molte comunità tribali, con un impatto profondo sulle loro vite. La vostra generosità ci ha ispirato a estendere la compassione e a soddisfare i bisogni dei meno fortunati, toccando la vita di numerosi individui e famiglie.

Grazie al vostro aiuto, abbiamo dato colore ai sogni di molti, abbiamo cercato i poveri veramente meritevoli e abbiamo espresso amore compassionevole fornendo risorse essenziali. I vostri contributi ci hanno permesso di assistere coloro che lottano con problemi di salute per ritrovare la salute e la speranza. Per tutti questi risultati, vi ringraziamo dal profondo del cuore.

Alcuni risultati della nostra missione con l’aiuto del Gruppo India:

studenti che avevano abbandonato anzitempo gli studi sono stati aiutati a essere ammessi in diverse scuole

alcune persone sono state assistite nell’ottenere la pensione o tessere che danno diritto a riduzioni (molti non sanno di avere questi diritti, bisogna aiutarli a rivendicarli…); per esempio una vedova ignorante ha così ottenuto i certificati di nascita e poi il reddito di casta per i suoi figli

abbiamo accompagnato molti pazienti in vari ospedali, favorendo la comunicazione col personale sanitario

abbiamo dato assistenza agli agricoltori nella commercializzazione dei loro prodotti

abbiamo sostenuto molte famiglie a liberarsi dalle grinfie dei debiti e fornito viveri ai bisognosi.

Abbiamo aiutato due famiglie ad avere una casa. C’era un programma governativo che dava un sostanzioso supporto economico per la costruzione a chi avesse già scavato le fondamenta per proprio conto ma le famiglie di Bharathi G. e Chandramma A. non potevano affrontare questo primo sforzo. Col nostro aiuto hanno gettato le basi delle loro case e ora proseguono con i lavori mano a mano che ricevono i fondi governativi.

Abbiamo anche organizzato incontri per i volontari, in modo da avere un gruppo sempre più preparato e poter così ampliare l’attività e visitare nuovi villaggi per identificare i bisogni. Non sono mancati i momenti di gioia e di condivisione in occasioni speciali, come i 50 anni di vita religiosa di suor Mary Marshall festeggiati donando aiuti alimentari a 50 persone particolarmente bisognose.

Non sono mancati i dolori, come quello di Nagaraj un giovane che abbiamo conosciuto solo 5 mesi dopo che è stato colpito da un ictus. La sua vita era stata sempre dura: la mamma morta di parto, il padre quando lui aveva solo 5 anni… era stato cresciuto dalla nonna e non aveva studiato. Costretto a fare lavori saltuari per sopravvivere, la solitudine e la mancanza di amore lo hanno portato all’alcolismo e alla disperazione. Poi l’ictus, che l’ha lasciato semi-paralizzato e incapace di parlare. Era affidato solo alle cure dell’anziana nonna, ma noi l’abbiamo affiancata e con il sostegno del Gruppo India, abbiamo fornito cibo, aiuti finanziari per le visite in ospedale e medicine. Nonostante i nostri sforzi, le condizioni di Nagaraj sono peggiorate e dopo un altro ictus è arrivata anche la morte, che ci ha lasciato un profondo senso di perdita e domande senza risposta. Abbiamo pregato per la sua anima e per tutti coloro che soffrono in isolamento. Questa storia straziante ci ricorda l’urgente necessità di raggiungere le persone disperate e sole, offrendo loro speranza e amore nei momenti più bui.

La distribuzione di aiuti in occasione della festa di suor Mary Il gruppo dei volontari che collaborano con le suore

Gennaio 2025 dal Bangladesh

Le suore di S. Maria Bambina assistono circa 1200 bambini/ragazzi in tre diverse strutture a Jessore, Kellabari e Dinajpur in Bangladesh. Quest’anno oltre al ringraziamento e a qualche notizia specifica da ognuno degli ostelli o scuole, ci hanno inviato alcune storie di giovani che ce l’hanno fatta, che sono usciti dalle catene delle povertà grazie al loro impegno e al sostegno ricevuto dalle suore e dal Gruppo India.

Di seguito trovate le parole della nuova provinciale suor Maria Goretti, che ha sostituito suor Lucy Purification che conoscevamo da anni; poi qualche breve notizia da ognuna delle tre città dove sosteniamo le suore di S. Maria Bambina.

Con tanta riconoscenza e cuore grato colgo questa occasione di ringraziarvi per la vostra carità ed aiuto che voi fate per il Bangladesh. Vi mandiamo i nostri cari saluti di Buon Anno Nuovo da parte delle suore, genitori dei bambini e dai bambini.

Noi siamo veramente molto grati a voi per la vostra generosità, supporto, amore per i poveri e più bisogni. Da meta dell’anno scorso fino a oggi siamo sotto un Governo ad interim; non sappiamo quando finirà questa situazione però noi andiamo avanti sentendoci nelle mani di Dio.

Ringrazio Dio e tutti voi con cuore grato per la vostra bontà e carità. Assicuriamo le nostre preghiere per voi: che Dio vi benedica, ricolmi le vostre vite con tanta gioia, pace e serenità. Sono suor Maria Goretti Cruze la Nuova Provinciale Superiora dal Bangladesh. Tanti saluti anche da parte di suor Lucy Purification. Vi aspettiamo in Bangladesh, quando è possibile fateci una visita, noi e i nostri bambini assieme con loro genitori saremo molto felici di vedervi tra noi.

Grazie di tutto e rimaniamo unite nella preghiera. Con tanto affetto,

Suor Maria Goretti Cruze

St. Joseph’s School a Dinajpur

Quest’anno è stato un anno molto speciale per noi. La situazione politica non è buona. È la prima volta nella storia che gli studenti mettono sotto accusa il governo e l’impatto è molto negativo in ogni settore, specialmente in quello dell’istruzione. Ma i nostri ragazzi cercano di studiare. Anche noi cerchiamo di accompagnarli negli studi. Oggi i bambini provengono per lo più da famiglie disagiate. Soffrono molto. Ma le suore cercano di dedicare loro più tempo, consigliandoli.

Vi ringrazio molto per la vostra collaborazione. I nostri bambini e i loro genitori vi sono grati e continuano a pregare per voi. È vero che i prezzi aumentano di giorno in giorno, ma facciamo del nostro meglio per dare loro cibo nutriente, anche se non sono in grado di contribuire molto. Ma sono desiderosi di imparare cose nuove, hanno voglia di studiare e questo ci dà la speranza di essere con loro e di aiutarli a crescere. Speriamo che siano in grado di camminare con le proprie gambe e di essere al fianco della loro famiglia per vivere in modo migliore.

Suor Helen

Sacred Heart Convent a Jessore

I bambini sono poveri ma hanno tanta voglia di imparare e di raggiungere l’indipendenza. Sono nutriti bene perché possano studiare bene e possano usare i loro talenti in modi diversi. Vi sono grati e continuano a pregare per voi. Alcuni studenti sono molto creativi e sanno adattarsi bene. Le suore li aiutano sempre dando valori spirituali e morali affinché possano crescere bene.

Sono aperti ad aiutare gli altri, a stare al fianco dei bambini più deboli, cercano di imparare dagli altri, con gli altri. Cercano di costruirsi una vita felice e continuano a pregare per tutti voi, affinché il grande lavoro che state facendo per loro si svolga in modo meraviglioso. Dio vi dia buona salute.

Suor Lily

Ostello Christo Jyothi Convent a Kellabari

Questa è una zona molto povera. La gente soffre di ogni cosa. Non hanno abbastanza terra da coltivare. In famiglia sono in tanti ma non sono in grado di occuparsi dei figli singolarmente. Per questo motivo mandano i bambini in collegio, ma non sono in grado di pagare le rette. Non hanno un lavoro adeguato e non sono in grado di sostenere le spese. Molti si sono convertiti dall’induismo al cristianesimo. Ma a volte continuano anche i loro riti precedenti, altre volte tornano alle loro credenze. Il livello di fede è molto basso. A volte i musulmani li disturbano, portando via la terra con la forza, perché sono persone molto semplici; per paura a volte scappano in altri luoghi. A volte diventa difficile per le suore accompagnarli, ma cercano comunque di stare con loro, di ascoltarli e di essere al loro fianco soprattutto per l’educazione dei bambini. Alcune ragazze sono tenute in collegio perché a casa non avrebbero la possibilità di studiare.

Quando i bambini provengono da famiglie disastrate hanno maggiori difficoltà a rimanere in collegio, perché gli altri genitori mensilmente vengono a trovare i loro figli, ma per i bambini delle famiglie in difficoltà spesso non c’è nessuno. In ogni caso, i bambini lottano molto per emergere, sono desiderosi di studiare e di diventare indipendenti.

Suor Mildred

Qui potete trovare un’altra lettera dal Bangladesh, di alcuni anni fa.

Leggi le lettere arrivate in precedenza: 20242023202220212020201920182017201620152014