Dicembre 2022 da Bongaigaon (Assam, India)

La Diocesi di Bongaigaon si trova nel nord-est dell’India e la sosteniamo dal 2008 tramite l’adozione-borsa di studio di alcuni bambini (nel 2022 sono stati 72 che studiano in quattro ostelli), le offerte per le celebrazione di Sante Messe in ricordo dei nostri cari defunti e qualche progetto “straordinario” per esigenze particolari come la costruzione delle toilette per la scuola di Palasbari, l’acquisto di attrezzature per il dispensario di Tihu o la costruzione di un altro dispensario a Bahari (realizzato grazie a un lascito).

Un saluto di preghiera dalla diocesi di Bongaigaon! Sono lieto di presentare il rapporto annuale completo delle borse di studio ricevute per i ragazzi che alloggiano in quattro dei nostri ostelli e che frequentano regolarmente le lezioni.

Per raggiungere i bambini poveri delle tribù, abbiamo aperto delle scuole nelle aree rurali. Ad oggi nella diocesi abbiamo 47 scuole (dalla I alla X classe), 3 scuole secondarie superiori e 2 college. Per fornire un’istruzione ai bambini delle aree più remote abbiamo 40 case di accoglienza. Qui ospitiamo i bambini che provengono da famiglie molto povere o disagiate, da villaggi lontani e anche quelli che sono potenziali candidati per un’adesione alla fede cattolica. In questi ostelli, oltre all’educazione dei bambini e ragazzi fino ai 15 anni, si segue anche la loro formazione alla fede e del carattere.

Mentre l’anno 2022 sta volgendo al termine, innalziamo i nostri cuori a Dio Onnipotente, fonte e datore di ogni cosa, per le varie benedizioni che abbiamo ricevuto da Lui attraverso la generosità di moltissime persone. Il sostegno che abbiamo ricevuto da voi come offerte per le Sante Messe è dato ai sacerdoti che stanno servendo la Chiesa con molta fatica e difficoltà. Stiamo educando i nostri cattolici alla necessità di sostenere i loro sacerdoti con le Sante Messe.

Anche se in scala ridotta, siamo in grado di raccogliere offerte a livello locale per alcune borse di studio; purtroppo non sufficienti per le nostre necessità. Siamo quindi molto grati al Gruppo India per il continuo sostegno all’istruzione dei nostri bambini tribali rurali economicamente emarginati dei villaggi più remoti. I nostri bambini stanno impegnandosi molto per la loro istruzione e sono seguiti attentamente dai nostri sacerdoti e dalle nostre suore. I bambini inviano i loro saluti e le loro preghiere a tutti voi e pregano per i benefattori che sostengono i loro studi.

Vi auguro un buon Natale e un felice anno nuovo pieno di grazia! Con preghiere e profondi sentimenti di gratitudine, rimango, vostro devoto in Cristo

padre Thomas Pulloppillil
(Vescovo di Bongaigaon)

Novembre 2022 da Beneedwar (Bangladesh)

La Diocesi di Rajshahi è relativamente giovane, fondata da missionari italiani e solo da poco affidata al clero locale. È una zona ricca di montagne e di fiumi, coi suoi pro (terreno adatto alle grandi piantagioni di tè) e i suoi contro (frequenti alluvioni, condizioni di lavoro molto dure). La Diocesi cerca di avere una scuola elementare in ogni parrocchia, in cui insegnare nel dialetto locale ai bambini per almeno tre anni i rudimenti scolastici e la lingua ufficiale del Paese. Questo perché nelle scuole pubbliche si usa solo il bengalese, non parlato dai tribali; di conseguenza molti abbandonano il percorso scolastico sin dall’inizio. A Beneedwar la scuola è fiancheggiata da un ostello che accoglie sia i bambini che abitano troppo lontano sia un buon numero di orfani o ragazzi con difficili situazioni familiari, ospitandoli fino all’ultimo anno delle superiori. Qui da ormai quattro-cinque anni giunge l’aiuto del Gruppo India.

Saluto tutti voi e i benefattori del Gruppo India a nome dei nostri studenti e dei loro genitori dell’ostello Beneedwar. Sono molto grato a voi e al Gruppo India per questo sostegno finanziario che aiuta i nostri studenti a continuare gli studi nella scuola e a ricevere una formazione cristiana.

Il Covid 19 è stata una grande sfida per il mondo. Le nostre scuole sono state chiuse. Fino alla metà del 2021 abbiamo tenuto solo 30 studenti, soprattutto orfani (il resto dei ragazzi ha passato il periodo della pandemia a casa propria). Ma il semestre successivo la scuola è stata aperta, gli studenti sono tornati da casa e abbiamo accolto 66 ragazzi e ragazze poveri a pensione. In questo periodo post-Covid, abbiamo dato molta importanza alla formazione accademica, fisica, mentale e spirituale. Abbiamo incrementato la nostra guida in modo adeguato perché molti studenti che erano in famiglia non avevano studiato regolarmente. Ora in questo ostello hanno ripreso il giusto ritmo.

Sono sempre molto preoccupato per le diverse crisi finanziarie, come l’alto costo del cibo quotidiano e delle cose, la situazione della pandemia, ma il vostro sostegno mi aiuta a continuare il nostro lavoro di formazione nel convitto. I nostri studenti e i loro genitori, così come io stesso, sono molto grati al Gruppo India.
Abbiamo anche fatto del nostro meglio per utilizzare correttamente la nostra proprietà. Abbiamo prodotto ortaggi e altre colture per superare la crisi.

Abbiamo fatto una valutazione del nostro convitto e abbiamo riscontrato molti progressi: i ragazzi e le ragazze indigene più povere hanno ottenuto un rifugio per sopravvivere, soprattutto gli orfani; hanno avuto l’opportunità di studiare grazie alle cure adeguate che ricevono nell’ostello e sono interessati a proseguire gli studi; i loro risultati scolastici sono buoni e fanno del loro meglio per fare del bene; nel convitto ricevono il nutrimento spirituale attraverso le Sante Messe quotidiane, l’adorazione, il ritiro e la guida spirituale; possono esprimere se stessi e sviluppare le loro qualità e i loro talenti interiori; hanno il coraggio di impegnarsi in diverse attività e vivere pienamente la loro vita.
Molti hanno ricevuto una formazione alla fede e cercano di diventare buoni cristiani, ma tutti grazie a questa formazione sono diventati bravi ragazzi e ragazze, più capaci di affrontare le situazioni difficili e le sfide. Hanno sentito l’amore della Chiesa e anche l’amore e la preoccupazione dei donatori e li ricambiano.

Ancora una volta esprimiamo la nostra migliore stima e sincera gratitudine al Gruppo India. Che Dio benedica il Gruppo India. Con ringraziamento, profondo rispetto, amore e preghiere, cordiali saluti,

padre Fabian Marandy
(direttore del’ostello)

Ottobre 2022 da Bettiah (Bihar, India)

La READ (Rural Education And Development) offre l’opportunità a giovani del Bihar di ottenere il diploma necessario per iscriversi all’univeristà (arrivando quindi al XII anno) anche là dove la scuola non c’è. È una struttura ideata dai gesuiti, che ospita i ragazzi in una struttura residenziale e internamente impartisce lezioni di tutte le materie previste. I giovani sono formalmente iscritti a una scuola pubblica, ma solo per esercitare il diritto ad avere uniformi, libri, pasto di mezzogiorno come previsto dalle leggi statali per i più poveri.

Nell’anno accademico 2021-22, con l’aiuto del Gruppo India, siamo stati in grado di fornire una formazione residenziale a tempo pieno a 58 studenti appartenenti alle fasce svantaggiate della nostra società per il loro livello di istruzione secondaria e superiore (8 studenti in più degli anni precedenti). Dei 58 giovani, ben 39 sono ragazze. Ci sono 22 studenti al secondo anno del livello secondario superiore e 36 studenti al primo anno del livello terziario superiore.

Gli studenti del secondo anno del livello secondario superiore hanno sostenuto l’esame nel mese di febbraio 2022 e sono ancora in attesa dei risultati. Speriamo in un buon risultato anche quest’anno.

L’obiettivo speciale dei nostri corsi residenziali è quello di formare la mente e il cuore dei giovani. Diamo particolare enfasi alla coltivazione di una coscienza sensibile e ben informata e di una mentalità ampia attraverso conferenze e seminari sullo sviluppo della personalità basata sui valori, sul pensiero critico, sulla tradizione e sulla cultura, su questioni socialmente rilevanti, sulla democrazia, sul secolarismo, sui diritti umani, ecc. In generale, la risposta è stata enorme. Un’attenzione adeguata è prestata anche per garantire le competenze accademiche, l’integrazione personale, le abilità interpersonali, ecc. L’inglese e l’educazione informatica sono altre aree di interesse della nostra formazione residenziale.

La sovvenzione del progetto viene utilizzata principalmente per fornire vitto e alloggio ai giovani più poveri e per pagare gli onorari al personale che li accompagna. I genitori condividono le spese accademiche, le medicine, ecc.

A nome di tutti i beneficiari, dei loro genitori e dell’intero staff di Rural Education And Development (READ) di Bettiah, esprimiamo la nostra più profonda gratitudine per l’assistenza ricevuta e vi auguriamo il meglio nel vostro servizio ai poveri nei prossimi anni.
Grazie a voi e al vostro team ancora una volta.

Cordiali saluti in Cristo,

P. Paul Mariadass, S.J.
(direttore del READ)

Settembre 2022 da Rajaf (Sud Sudan)

Rajaf è una cittadina sulle rive del Nilo nella parte meridionale del Sud Sudan. In questa zona molto povera, in cui si vivono ancora le difficoltà della dolorosa separazione tra Sudan e Sud Sudan, operano le suore della Carità di Santa Giovanna Antida. Il Gruppo India le sostiene per la gestione di un orfanotrofio femminile, un dispensario, una scuola materna e una elementare e nel sostegno ai tanti rifugiati che ancora vivono in accampamenti improvvisati, privi di tutto. Ecco cosa ci raccontano sull’orfanotrofio, il dispensario e il sostegno di poveri e anziani.

Cari membri del Gruppo India,
a nome del team di “Our Home Orphanage” (Orfanotrofio Casa Nostra), vorrei esprimere i nostri più sinceri saluti da Rajaf.
Stiamo facendo del nostro meglio per fare crescere le ragazze come figlie di Dio; alcune non hanno parenti stretti, non sappiamo dove andranno in futuro, le lasciamo al piano di Dio. Come già sapete, queste ragazze sono orfane di entrambi i genitori, alcune sono ragazze di strada, e il vostro sostegno per loro significa molto. Ne ospitiamo 38 e i loro bisogni primari stanno diventando molto costosi perché dipendono totalmente dal sostegno dei donatori, non essendoci supporti locali per loro. Possiamo contare solo su una o due persone, che a volte portano frutta o verdura per queste bambine.

La situazione oggi non è migliore degli anni precedenti, siamo ancora nell’insicurezza, ci sono ragazze che non hanno nessun luogo dove stare, hanno bisogno di un riparo, ma la nostra casa non ha spazio per ospitarne più di 38. Nella stagione delle piogge coltiviamo ortaggi per rendere la dieta equilibrata, tuttavia durante l’estate non c’è abbastanza acqua neanche per le necessità basilari.

La situazione nel nostro orfanotrofio richiede sostegno, duro lavoro, altrimenti dovremmo arrenderci. Tuttavia, credo che un giorno queste ragazze avranno un futuro luminoso grazie l’educazione e la formazione integrale che stanno ricevendo. Abbiamo però un enorme bisogno del vostro sostegno.

Nonostante l’attuale guerra in Ucraina, speriamo e preghiamo che Dio continui a benedirvi nella vostra missione. Molte grazie, imploriamo le benedizioni di Dio su di voi e su tutti coloro che rendono possibile tutto il bene che operate in Sud Sudan, in Sudan e nel mondo.

Distinti saluti in Cristo,

suor Renata

Nel centro sanitario, continuiamo ad aiutare gli anziani, i bambini e le donne incinte che vengono presso la struttura, che hanno bisogno di aiuto, medicinali o mezzi di trasporto per andare a farsi curare in un grande ospedale perché hanno bisogno di cure mediche che non possiamo dare nella nostra clinica. Periodicamente compriamo uno speciale collirio molto costoso per gli anziani; alcuni dicono “Perché comprargli le medicine se presto morirà? Meglio nutrire i miei figli, lui finisce presto, sta aspettando solo il suo tempo…”. Ma noi li aiutiamo e ci prendiamo cura di loro, andiamo a visitarli e a curarli anche nelle loro misere capanne. E ci sono anche madri single, che possono ricevere aiuto solo da noi quando i loro bambini si ammalano.

Inoltre continuiamo a sostenere gli anziani e prima di Pasqua abbiamo avuto il nostro raduno per celebrare insieme la Resurrezione nella chiesa parrocchiale di Rajaf. Abbiamo fatto un semplice incontro con gli anziani, che ci hanno parlato della loro vita in questo periodo, hanno condiviso le loro difficoltà quotidiane. In effetti è stata una partecipazione sentita con ringraziamenti e speranza per la vita. Alla fine della giornata abbiamo dato un aiuto per i loro fabbisogni quotidiani: farina, zucchero, olio, sapone… alcuni hanno anche bisogno di qualcuno che porti loro acqua da bere, perché non possono muoversi. Anche loro sono molto grati per la vostra continua solidarietà.

Vi ringraziamo per la vostra generosità e gentilezza nell’aiutare i poveri. Chiediamo anche a voi di pregare per noi nel Sud Sudan affinché Dio abbia pietà di noi,

suor Clara e suor Jackline William

Agosto 2022 da Shiré (Etiopia)

Un drammatico resoconto dal Tigray, dove da tempo imperversa una delle guerre “dimenticate”… Erano mesi che le suore di Santa Giovanna Antida erano completamente isolate e non potevano darci loro notizie. Ora si aprono piccoli spiragli di comunicazione e subito è arrivato il loro messaggio, indirizzato a suor Maria Pia (che è il punto di contatto tra tutte le suore di Sant’Antida sostenute nelle varie missioni e il Gruppo India) ma diretto a tutti gli amici.

Carissima suor Maria Pia,

da poco ci siamo sentite e ti ho promesso che avrei cercato di scrivere qualche cosa riguardo il nostro vissuto qui a Shiré. Scrivo a te perché mi è più facile. Poi tu saprai indirizzarla a tutte le persone che, pur non conoscendoci, ci hanno aiutato in quest’anno e da molti anni, ad alleviare un po’ la sofferenza e i bisogni della gente in mezzo alla quale viviamo.

Certamente conoscete un po’ il contesto della situazione in cui si trova la regione di Tigray – ciò che ha fatto sì che, da un giorno all’altro, la vita della gente del Tigray cambiasse radicalmente. E certamente un po’ saprete che in questo momento la regione continua ad essere isolata da tanti punti di vista (mezzi di comunicazione, acceso agli aiuti umanitari molto limitato…). Stiamo vivendo in una terra che sembra sparita dalla faccia della Terra con tutti i suoi cittadini, che sono più di 6 milioni. Allora come si vive e qual è la situazione?

La situazione, umanamente parlando, è molto difficile. In questi momenti molte cose successe nella prima fase della “guerra” vengono un po’ alla luce e ci lasciano senza parole. Sembra che molte donne e ragazze che sono state violentate abbiano subito l’abuso da persone, soldati, portatori di AIDS. Molti bambini, a causa della malnutrizione subita dalle mamme, stanno nascendo con diverse malformazioni. Tanti bambini, ragazzi/e, mamme con bambini, anziani, sono in mezzo alla strada a mendicare per un po’ di cibo per “sopravvivere” o meglio per avere almeno un pasto al giorno. A causa dell’affollamento dei centri di accoglienza degli sfollati e a causa della scarsità dell’igiene c’è sempre il rischio di epidemie ed è difficile evitare il contagio. Si prova a portare viveri o altro nei mercati attraverso vie nascoste (per quanto riguarda Shiré… perché la situazione può essere differente da città a città), ma i prezzi sono inaccessibili. Per esempio, se a dicembre 1 chilo di farina costava 36 birr (la moneta locale) ora costa 150 birr. Il sale prima era 10 birr al chilo, ora arriva anche a 200 birr. Scarpe o vestiti? non se ne parla o pensa più. Un paio di ciabatte di plastica che prima costavano 10 o 20 birr ora costano da 150 birr in su. Che scelta fare pensando che la maggior parte della gente, essendo dipendenti dello stato, da più di un anno non ha ricevuto nessuno stipendio? e poi anche se qualcuno avesse dei risparmi deposti in banca, non può fare niente perché le banche sono bloccate.

Eppure ci sono anche raggi di speranza, la gente prova ad andare avanti. Già l’anno scorso e anche quest’anno, la gente si è rimboccata le maniche e sta provando a coltivare ogni angolino di terra per cercare a sopravvivere. Anche se si sentono a terra e devono vivere alla giornata fanno di tutto per assicurare un minimo di educazione ai loro figli: la scuola quest’anno, dov’è stato possibile, è stata riaperta, ma solo dalla scuola materna fino alla sesta e tanti bambini dovevano portare le sedie da casa.

E cosi che anche la scuola materna della nostra missione dopo quasi due anni di chiusura (a causa del Covid e poi della guerra) a novembre scorso ha riaperto le porte per ricevere più di 450 bambini – le classi sono strapiene perché abbiamo provato di accoglierne il più possibile. Abbiamo aperto ignare di tutto, abbiamo affrontato la paura di bombardamenti con i droni, più volte abbiamo dovuto chiudere in fretta per questi motivi. Abbiamo pianificato l’anno scolastico per intero pur non sapendo se saremmo riuscite ad arrivare alla conclusione. Dio ci ha aiutato e alla fine di luglio abbiamo concluso l’anno e speriamo a settembre di poter riaprire anche se la situazione non è ancora chiara. Viviamo il momento presente e siamo grate di ciò che abbiamo vissuto di positivo lungo quest’anno.

L’ultimo passo che abbiamo fatto, da maggio scorso, è di provvedere a circa 200 persone di un centro per sfollati, 2 pasti caldi alla settimana e servizio medico nella nostra clinica. Queste persone sono le più vulnerabili, raccolte da diversi centri in quanto sono malati di TBC, AIDS, fisicamente disabili o disturbi psichici, mamme con bambini, orfani.

Queste righe esprimono un po’ del nostro vissuto, carissima suor Maria Pia. Grazie a te e al Gruppo India per il vostro sostegno e amore per il prossimo. Voi aiutate noi ad essere mani capaci di servire e condividere con chi in questo momento e calpestato nei suoi minimi diritti e nella sua dignità di persona umana.

Grazie e un abbraccio grande,

Suor Monica sdc

Luglio 2022 da Lodonga (Uganda)

A Lodonga sosteniamo un Centro Sanitario specializzato nella lotta alla malaria, molto diffusa in questa zona. Quest’anno suor Helen ci ha voluto far conoscere la storia di uno dei piccoli pazienti, uno dei tanti che rischia la morte o gravi invalidità…

Il piccolo Ramadan ha 2 anni, proviene da un villaggio a circa 2,5 km dal Centro sanitario. È l’ultimo nato di una famiglia di 5 fratelli, molto povera, che vive in una capanna con un solo ambiente in cui dormono tutti insieme.

Sia Ramadan che la madre sono sieropositivi e sono sotto trattamento antiretrovirale, e la madre è malata di mente. A causa della situazione in cui vive e della mancanza di cure e supporto adeguati, Ramadan ha gravi crisi di malaria ogni 3 settimane circa e a un certo punto è diventato anemico, ha avuto la tubercolosi ed è anche risultato malnutrito.

Nel corso dei suoi ricoveri al Centro, il personale del centro sanitario ha notato che la mamma di Ramadan era una madre single e indifesa, che non riusciva a pagare le spese per le medicine e a prendersi cura della famiglia. Infatti il marito ha divorziato dopo aver saputo della sua sieropositività e ora vive con un’altra donna, senza curarsi di questa sua prima famiglia. Una volta conosciuta la situazione, l’amministrazione del centro sanitario ha preso l’iniziativa di occuparsi di Ramadan e della madre in maniera totalmente gratuita.

Poiché lui si ammala sempre di malaria, come misura preventiva ho preso l’iniziativa di dare loro una zanzariera e alcuni generi alimentari. Al momento Ramadan e la madre ricevono le cure gratuitamente e cerchiamo di sostenerli occasionalmente anche per le altre necessità.

Suor Hellen Doru

Giugno 2022 da Amakpapé (Togo)

Ad Amakpapé è attivo un dispensario cui può accedere chiunque, indipendentemente dall’età. L’Associazione Cuori Grandi, che lo gestisce, riceve da altri il sostegno economico necessario per la cura dei bambini (che toccano più facilmente il cuore…) e quindi chiede ogni anno un contributo al Gruppo India per la cura degli adulti. Parte di questo dono serve a coprire le spese del dispensario stesso (medicine, personale, manutenzione), un’altra parte a pagare le cure in ospedale quando la situazione è troppo grave per essere risolta in loco.

Il 2021 ha visto un aumento del nostro intervento per i malati adulti. Abbiamo collaborato con il servizio sociale dei diversi ospedali e centri di diagnosi per servire al meglio i malati poveri e in gran situazione di bisogno. Se un bambino fa tenerezza e facilmente fa aprire la mano per un aiuto, un adulto caduto nella miseria della malattia non attira l’empatia di nessuno. Abbiamo curato molti casi gravi, veramente gravi, che diventano tali per la mancanza di mezzi e allora il “bravo africano” pazienta, soffre e aspetta… ma le infezioni si prendono una più grande parte del corpo, un ascesso diventa peritonite, un mal di denti si trasforma in osteomielite (quando l’infezione attacca l’osso) ecc… senza parlare degli incidenti che richiedono interventi economici di rilievo a causa dei mezzi di sintesi da acquistare per poter salvare la persona dall’handicap persistente e finale. Nonostante il nostro intervento al riguardo, siamo costrette a lasciar perdere i casi di cancro che abbisognano di chemioterapia o dialisi e questi sono decisamente in aumento. Le cure sono così costose e lunghe che non iniziamo niente, siamo costrette a rifiutare l’aiuto. Qui la gente muore ancora anche se le cure esistono, è puramente una questione economica e chi ci rimette la pelle sono i poveri. Scusate l’ultima nota negativa, ma la realtà va detta.

Mentre per la scuola il governo togolese è intervenuto, anche se minimamente e pur continuando ad aver bisogno del 40% di scuole private, per la sanità siamo sempre allo zero assoluto e tutto, proprio tutto, è a carico del malato (anche i guanti per la visita medica!). Se non aiutiamo i genitori malati, avremo molti più orfani, molte più situazioni gravi da gestire.

Da noi vengono tutti, non facciamo differenze di etnia o religione, tutti aiutiamo e, forse dobbiamo dire purtroppo, si diffonde tra la gente la notizia che da noi possono trovare un qualcosa, di conseguenza arrivano anche da molto lontano; a volte sono infermieri e medici che ci chiedono di aiutare dei casi di malati veramente gravi e poveri, per la situazione drammatica in cui si trovano.

Pensare di poter spendere meno per i malati è una filosofia impossibile, ma cercheremo di attuarla. Più diventiamo “famose” tra i poveri, più numerosi arrivano a bussare alla porta, adesso arrivano anche dall’estremo Nord del Togo, hanno sentito parlare di Amakpapé… Siamo felici perché molte vite sono aiutate e a volte letteralmente salvate (qui puoi leggere la storia di Anna), chissà che prima o poi si interroghino sul perché di tanta carità imprevista e ricevuta, Dio traccerà il Suo sentiero nel cuore di molti.

A voi del Gruppo India diciamo un grazie infinito e accorato perché ci siete e ci siete con costanza, siete il segno vero che Dio non si stanca del Suo popolo e a voi Lui darà sempre i mezzi per aiutare. Apriamo bene gli occhi perché avremo la gioia di vedere le meraviglie del Signore.
Voi ci conoscete, siete venuti a vedere e ci piacerebbe che ritornaste per constatare il bene fatto. Certo, solo Dio sa quante persone sono state aiutate e nel Suo libro della Vita ci saranno molte righe che parlano del Gruppo India…

Grazie carissimi. Vostre,

Maristella e Patrizia
(Associazione Cuori Grandi)

Maggio 2022 da Cambyretá (Paraguay)

Ogni anno molte ragazze provenienti dalla campagna arrivano a Cambyretá, alle porte della capitale del dipartimento di Itapúa, alla ricerca di un lavoro. Per dar modo alle giovani donne di non cadere nella trappola della prostituzione o dello sfruttamento, le Suore Canossiane hanno aperto l’Hogar Kuñatai Roga, luogo di accoglienza dove le giovani possono risiedere e ricevere un’educazione integrale. Il supporto del Gruppo India consente di svolgere varie attività, che possono cambiare di anno in anno, ma hanno sempre la stessa finalità educativa: frequenza di corsi serali di formazione professionale, supporto psicoterapeutico, lezioni on line… Partecipano anche alcuni laici, sempre in stretta collaborazione con le suore.

A causa della situazione pandemica, dal dicembre 2020 le istituzioni che ospitano giovani sono state invitate a ridurre il numero di ospiti perché i contagi sono aumentati. Per questo motivo è stata presa la decisione di ospitare alla Casa della giovane Kuñatai Roga, solo 20 giovani (prima erano una quarantina), garantendo loro la prosecuzione negli studi e rispettando così le raccomandazioni del Ministero della Salute del Paraguay.

Prima di tutto un grazie dal profondo del cuore per l’aiuto economico che in questi anni il Gruppo India ha donato per i progetti della nostra Comunità Canossiana in Paraguay “Casa della giovane Kuñatai Roga”. L’aiuto è stato molto, molto utile per il bene delle giovani, un bene che le ha aiutate a crescere umanamente, spiritualmente, intellettualmente, socialmente, e ha fatto sì che potessero inserirsi nella società con quella forza che permette loro di affrontare le difficoltà del vivere quotidiano.

Il progetto “Assicurare l’educazione per mezzo della tecnologia” che prevede lezioni virtuali di inglese e tecniche di segretaria è cominciato lo scorso anno e pensiamo di continuarlo, affinché l’approfondimento e l’utilizzo dei mezzi tecnologici da parte delle ragazze sia più agile.

Studiare è molto importante per loro ed anche per noi, considerando che senza un titolo di studio non possono affrontare l’inserimento nella società che è piuttosto maschilista. Alla Casa della giovane arrivano varie ragazze da zone di campagna, da famiglie povere in tutti i sensi, vengono in città per lavorare e aiutare le loro famiglie mandando a casa i propri guadagni. Per lo più prestano servizio presso famiglie nella pulizia della casa e in altri aiuti necessari, ma dal nostro gruppo sono stimolate a fare qualche cosa di più: studiare e raggiungere almeno il titolo di scuola secondaria. Alcune proseguono fino a raggiungere la laurea.

Possiamo dire che questo ci inorgoglisce, non tanto perché hanno titoli di studio, ma soprattutto perché raggiungono la sicurezza in se stesse, quella sicurezza che da loro la forza di affrontare l’inserimento nella società sulle basi che costruiscono giorno dopo giorno insieme ai collaboratori della Casa della giovane.

Nei vari progetti ci sono persone specializzate che ricevono un piccolo stipendio per il loro lavoro e sono sempre affiancate da una religiosa. Questo servizio di promozione della donna fa parte del carisma di Santa Maddalena, Marchesa di Canossa, fondatrice della Congregazione delle Figlie della Carità (le Suore Canossiane) che per amore di Gesù Crocifisso ha realizzato nel lontano 1800 la promozione della donna dei ceti bassi della società, insegnando alle ragazze a “leggere, scrivere e fare de’ conti”, giacché non potevano permettersi un maestro particolare come quelle dei ceti alti, da cui lei proveniva.

Vediamo che le ragazze fanno grandi progressi, incominciando dall’imparare a convivere, ad aiutarsi, a pulire i locali dove vivono. Anche l’aspetto personale migliora con il tempo. Certo è un lavoro che si fa poco alla volta. Le specialiste come pure l’assistente sono totalmente dedicate a loro, per ascoltarle, per accompagnarle, per dialogare. In loro le ragazze trovano un punto d’appoggio per i propri bisogni e molteplici problemi. La base di tutto è la fiducia reciproca.

Alcune ragazze, le più libere dalla scuola o dal lavoro, partecipano al “Laboratorio Vy’apópe”: cucinano piatti dolci o salati che poi vendono nelle fabbriche o nei negozi e il ricavato è per loro. E questo è uno stimolo in più per la loro vita.

Finisco questo scritto ringraziando nuovamente il Gruppo India. La nostra riconoscenza come Suore Canossiane sfocia nella preghiera per i vostri bisogni, personali e familiari. La nostra benedizione su tutti voi

Suor Maria José Dähn

Aprile 2022 da Rimnicu Valcea (Romania)

Rimnicu Valcea è una cittadina di circa 100.000 abitanti al centro della Romania. Qui il Gruppo India sostiene una scuola materna gestita dalle Suore della Carità di S. Giovanna Antida, frequentato da circa 50 bambini, molti provenienti da famiglie povere.

Gentilissimi amici e benefattori del Gruppo India,
nutriamo una grande riconoscenza nei vostri confronti per il sostegno instancabile, con il quale affiancate da diversi anni la nostra missione educativa in Romania a Rimnicu Valcea. Tutte noi sorelle, come pure genitori e bambini, apprezziamo il contributo ricevuto che ci ha permesso di far fronte più serenamente alle provocazioni della vita che diventa sempre più cara in tutti i settori.

Tenere aperto un servizio educativo a norma, essendo la nostra scuola una scuola autorizzata, sta diventando un’esigenza difficile da sostenere, in quanto ogni anno vediamo aumentare i costi e diminuire le entrate. Anche quest’anno, a causa della situazione di pandemia da Covid-19, tante famiglie si sono maggiormente trovate in difficoltà, confidandoci a volte l’impossibilità di pagare il contributo mensile o il pranzo dei propri figli, volendo perciò rinunciare all’educazione dei bimbi. Grazie anche alla vostra goccia di solidarietà siamo riuscite ad assicurare la continuità per i più bisognosi di loro, soprattutto per quanto riguarda il servizio del pranzo.

L’alimentazione è parte essenziale della crescita dei bambini, perché ne influenza sia la struttura fisica e lo stato di salute sia le abitudini alimentari. Inoltre, avere un’alimentazione adeguata favorisce la memoria, la concentrazione e di conseguenza il rendimento scolastico. Insieme a questo abbiamo sempre cercato di assicurare a tutti i bambini l’indispensabile materiale didattico affinché l’apprendimento si svolga nelle migliori condizioni. Un elemento sempre più delicato per la nostra realtà rimane il costo del personale. Tuttavia, ci rendiamo conto quanto sia fondamentale circondarsi di persone preparate, appassionate al proprio lavoro, motivate, che accettino anche di pagare qualcosa di persona, che abbiano a cuore lo sviluppo integrale dei più piccoli che formeranno la società del domani. Avere delle persone così, è spesso una grande provocazione / preoccupazione, perché significa disporre di maggiori risorse finanziarie, mancando le quali non sempre riusciamo ad assicurare stabilità all’atto educativo e costruire una solida fiducia nella relazione scuola-famiglia.

Ciò nonostante, la gioia e la serenità dei bambini che vediamo fiorire quando fanno esperienza di un ambiente accogliente, amorevole e attento ai loro specifici bisogni, ci danno forza per continuare ad affrontare gli innumerevoli ostacoli che incontriamo.

Siamo consapevoli che situazioni molto difficili, che toccano spesso la sopravvivenza, attraversano tutto il mondo, tuttavia, osiamo confidare di poter portare ancora avanti quest’opera educativa contando fiduciosamente sul vostro aiuto anche per il futuro. Che il Signore vi benedica e ricompensi ogni vostra fatica e impegno per provvedere al bene di tanti fratelli e sorelle nel mondo! Il vostro dono ritorni a voi trasformato in tante grazie celesti per voi e i vostri cari!

Con grande affetto, stima e riconoscenza,

le Suore della Carità della Comunità di Rm. Vâlcea – Romania

Sr Iulia H., Sr Maria T., Sr Ana N.

Marzo 2022 da Bathily (Andhra Pradesh, India)

Bathily fa parte di un nutrito gruppo di Comunità in Andhra Pradesh, uno stato nel sud-est dell’India, dove le Suore Canossiane svolgono la loro missione che segue tre grandi filoni: le attività sociali, la salute e l’educazione. Di recente ci hanno inviato un dettagliato resoconto del lavoro svolto, ma ora ci soffermiamo sulle prime due attività.
Un proverbio arabo ha fatto da guida alle varie iniziative intraprese nel 2021:
“Chi ha salute ha speranza, e chi ha speranza ha ogni cosa”. Il motivo ce lo spiega fin dalle prime righe del suo scritto suor Santhana Thomas, responsabile della Comunità.

Sostenere la speranza in un mondo scosso dalle incertezze di oggi è l’obiettivo delle nostre attività sociali e le parole di Gesù “In verità vi dico che tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40), ispirano e sfidano il servizio che rendiamo alle sorelle e ai fratelli bisognosi.
La seconda ondata di coronavirus ha infranto i sogni e le aspirazioni della gente comune, facendola sprofondare ancora una volta nel dolore e nella disperazione. L’emergenza del momento è la salute mentale ed emotiva, più che quella fisica. Siamo felici di potervi comunicare che, grazie al vostro sostegno e al vostro aiuto, quest’anno siamo riuscite a realizzare alcune attività umanitarie a favore di tante persone colpite dal dolore.

Viviamo in un mondo in cui le notizie false, le dicerie e i pregiudizi prendono il sopravvento e distruggono il futuro della gente comune. Per aiutare queste persone a superare la paura e la disperazione, abbiamo offerto vari servizi nella nostra zona. Per il particolare momento che stiamo vivendo, sono stati molto importanti gli incontri organizzati per sensibilizzare donne, giovani e bambini sulla necessità di vaccinarsi e sulle precauzioni da prendere per la protezione e la sicurezza della salute propria e degli altri. Non sono mancati i messaggi di rafforzamento della fiducia in se stessi per superare il panico e la paura di affrontare i problemi quotidiani, le sfide e la realtà della vita.

Molte volte è stato necessario confortare le persone colpite dal lutto, infondendo loro speranza e coraggio attraverso interazioni personali e, ove necessario, offrendo consulenze psicologiche e distribuire provviste alimentari alle famiglie più povere. Un’attenzione particolare è stata data ai bambini con handicap mentale e ai loro genitori, come pure agli anziani e ai malati, che hanno ricevuto visite a domicilio, medicinali o che sono stati accompagnati in centri specializzati per cure adeguate.

Le visite alle famiglie sono risultate molto preziose perché ci hanno fornito informazioni di prima mano e gettato luce sulle loro situazioni reali; passare del tempo con loro, ascoltare le loro storie e confrontarci con la realtà, ci hanno molto arricchite umanamente e ci hanno rese più compassionevoli e accoglienti. Il regolare programma di emancipazione femminile, che si svolge nel nostro centro, diventa un faro di speranza per molte famiglie, che a loro volta si fanno agenti di trasformazione sociale.

L’ampiezza delle indicibili sofferenze e miserie umane, che i poveri sperimentano da sempre, richiama la nostra attenzione e ci sollecita a raggiungerli anche attraverso le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori laici, che con noi condividono il Carisma di Carità che la nostra Fondatrice, S. Maddalena di Canossa, ci ha trasmesso.

Riconosciamo con cuore grato il contributo attivo che il Gruppo India ci offre per rendere la società più umana, più degna della persona, in particolare l’aiuto alla nostra missione a Bathily, fiorita grazie alla vostra generosità e al vostro spirito di sacrificio. Grazie a voi, siamo in grado di mantenere vivo lo spirito e il carisma dell’Istituto e di essere vicini ai poveri e ai bisognosi. Chiediamo a Dio di benedirvi abbondantemente e assicuriamo il nostro sostegno di preghiera a voi e alle vostre famiglie.

suor Santhana, FdCC

Febbraio 2022 da Fernando de la Mora (Paraguay)

Tra le tante località raggiunte dal Gruppo India c’è Fernando de la Mora, una città del Paraguay dove sosteniamo due piccole scuole gestite dalle suore della Carità di Santa Giovanna Antida in due quartieri molto poveri: Villa del Sur e Villa Cerrito (Villa è il nome che si usa per le baraccopoli). Qui tanti bambini possono studiare grazie alle adozioni-borsa di studio che portiamo avanti da oltre 40 anni. Ecco l’ultima lettera di suor Raquele.

Carissimi amici e amiche del Gruppo India,

voglio condividere con voi quello che abbiamo vissuto in quest’anno 2021, un anno che è stato segnato dal dolore e dalla tristezza per l’addio di tante persone care, e le necessità che si sono presentate durante e dopo il tempo delle varie chiusure a causa del Covid.

Comincio con condividere che dal 2021 sono diventata responsabile delle due scuole e vi racconto come abbiamo lavorato per poter rispondere alle tante esigenze. Abbiamo iniziato col preparare gli ambienti per ottenere l’approvazione e l’abilitazione secondo le norme richieste dal Ministero dell’Educazione.

Grazie alla donazione annuale del Gruppo India abbiamo potuto comprare i lavabo portatili e le tende per la zona di isolamento per ogni scuola, i termometri, i fumigatori professionali, le segnalazioni, potenziare il collegamento Internet…

In entrambe le scuole, Virgen de Caacupè (Villa Cerrito) e san Roque de santa Cruz (Villa del Sur) abbiamo avviato le classi in modalità di piccole bolle, poi aumentarono i contagi, tornò la chiusura e tornammo alle classi virtuali. Nel mese di settembre ricominciamo le classi in presenza (sempre in modalità bolle) e solo qualche bambino continuò in forma on line.

In qualche classe abbiamo cercato di realizzare il progetto “Leggo, penso e apprendo” (Leo, pienso y aprendo) e quest’anno vogliamo continuarlo perché aiuta molto i bambini nella lettura e scrittura, a essere più sicuri di fronte alla classe, aumentando la fiducia in se stessi e nei compagni. Questa crescita è molto importante per i bambini perché li aiuta a valorizzarsi e a voler migliorare diventando persone realizzate nel bene e non cadere (come qualche loro famigliare o altre persone del contesto in cui vivono) nelle diverse schiavitù dei vizi, della droga e della criminalità.

Offrire un ambiente protetto dove si sentono custoditi li aiuta a crescere in maniera integrale, e le famiglie apprezzano la sicurezza che i loro figli siano custoditi e protetti. Anche per questo abbiamo riparato qualche gioco all’aperto della scuola materna che si era rovinato e fatto manutenzioni negli uffici della direzione e in diversi punti per migliorare anche l’ambiente di lavoro.

Abbiamo anche aiutato i bambini e le loro famiglie con medicine e viveri soprattutto in caso di perdita del lavoro o di malattia.

Siamo molto contente e grate di poter contare sulla donazione annuale del Gruppo India perché, grazie a questo aiuto possiamo continuare ad offrire ai bambini e alle loro famiglie una educazione integrale, sicurezza e fiducia nella propria formazione e preparali ad essere persone realizzate che possano aiutare altri.

Con i bambini e le loro famiglie, ringraziamo per la generosità e l’attenzione che sempre dimostrate per le nostre scuole. Il Signore e la Madonna e santa Giovanna Antida continuino a benedire la vostra opera affinché possiate continuare a fare tanto bene

suor Raquele Edith Caceres

Gennaio 2022 da Alleppey (Kerala, India)

Ad Alleppey le suore Canossiane del convento di St. Joseph si prendono cura di molti bambini che vivono nelle vicinanze e che a causa della povertà delle loro famiglie sono affetti da TBC o altre malattie. Già in passato vi abbiamo raccontato la storia di Ancy, una bambina seguita in questo stesso centro, con la lettera di ringraziamento che volle inviare il padre; ma gli sforzi continuano anche se il numero dei piccoli assistiti è in progressiva diminuzione per la bontà del programma.

Un saluto affettuoso da tutti noi di St. Joseph’s, dai beneficiari e dai loro familiari. Spero e prego che questa lettera vi trovi in buona salute, pace e felicità.

Attualmente stiamo aiutando 75 bambini e sono i più poveri tra i poveri e soffrono anche di varie malattie. A causa dei blocchi indotti dal Covid-19, non abbiamo potuto sempre riunire i bambini e i loro genitori, rispettando tutti i passi del programma. Nei mesi di maggio e giugno non siamo state in grado di distribuire il cibo nutriente di cui questi bambini hanno bisogno. Negli altri mesi abbiamo fornito i kit alimentari che consistono in latte in polvere, integratori, ghee, fagioli mung, arachidi, uova… del valore di 900 rupie e in agosto abbiamo donato anche un pacchetto di payasam (un dolce indiano) in occasione della festività di Onam.

In ottobre i bambini hanno ricevuto dei quaderni, uno zaino e un ombrello ed erano molto felici perché i loro genitori non erano in grado di fornire tutto questo a causa della mancanza di un lavoro adeguato: in novembre la scuola è ricominciata, anche se parzialmente, e loro erano pronti.

In novembre abbiamo riunito i genitori dei bambini seguiti e suor Annie Mathew, superiora della casa, ha dato loro istruzioni su come prendersi cura dei piccoli durante questo periodo di Covid-19 e sull’importanza di mantenere la casa e i dintorni puliti e ordinati. Per controllare che le istruzioni siano state ben comprese, siamo andate in visita presso alcune famiglie.

In dicembre abbiamo radunato i bambini e i loro genitori e abbiamo celebrato insieme il Natale con la partecipazione di suor Margaret Peter, ex superiora generale. Oltre al solito kit di cibo nutriente, abbiamo dato una torta a ciascuno perché potessero festeggiare in famiglia e loro sono stati molto felici.

Grazie di cuore a tutti i membri del Gruppo India per tutto l’aiuto, la preoccupazione e l’interesse che avete per i nostri poveri, specialmente per i nostri bambini emarginati.

Che il buon Dio vi benedica tutti per il vostro spirito di generosità, abnegazione ed entusiasmo nel rendere i nostri bambini felici e sani. Invochiamo le più belle benedizioni di Dio su di voi, sui vostri cari e su tutte le vostre imprese.

Suor Monica Thomas

Leggi le lettere arrivate in precedenza: 20212020201920182017201620152014