
Rugombo, Burundi: maialini per le famiglie
È iniziata la distribuzione dei maialini alle famiglie! Questo progetto è un’estensione di una catena di solidarietà, che ha permesso nel passato a 361 famiglie povere di ricevere in dono una scrofa incinta con cui avviare un piccolo allevamento. Tutto è iniziato nel 2018 da un’associazione locale senza scopo di lucro chiamata SADV (Solidarité pour l’Auto-Développement des Vulnérables) che ha avuto questa idea anche per migliorare la produzione agricola perché gli escrementi sono utili per fertilizzare i campi e migliorare i raccolti. Ogni famiglia raggiunta dal dono, dopo il primo parto, mantiene la scrofa e un solo porcellino, impegnandosi a cedere gratuitamente tutti i rimanenti ad altre famiglie povere.
Per aumentare il numero dei beneficiari, la SADV voleva estendere il progetto ad altre 3 province e aveva chiesto il nostro supporto e quello di un’altra onlus di Palermo per investire nella costruzione di un porcile più grande, primo passo indispensabile per aumentare il numero delle scrofe riproduttrici. Si contava sul dono di 35 scrofe da parte un istituto zootecnico per avviare l’allevamento (c’era solo la clausola di restituire altrettanti animali al termine del primo anno).
Il progetto è però partito in salita, perché non è stata raccolta tutta la somma necessaria e nel contempo sono aumentati notevolmente i costi della costruzione: sono stati preparati soli 20 posti contro i 35 previsti e si è speso comunque molto più del previsto. La riduzione della porcilaia ha avuto un altro effetto negativo, perché l’istituto non ha più donato le prime scrofe. È stato necessario rivedere tutto il piano dell’allevamento e si è scelto di cominciare con un minor numero di animali, ma sempre di buona razza. A novembre 2024 sono state acquistate 6 scrofe già fecondate e un verro; è stato ridotto il personale ed anche il veterinario è stato impiegato solo part-time. Solo tre scrofe hanno portato a termine la gravidanza e a febbraio sono nati 22 porcellini; di questi 13 hanno superato lo svezzamento (l’operaio che non sapeva curare i porcellini è stato cambiato) e tra loro ci sono 6 femmine che a maggio sono state donate ad altrettante famiglie per iniziare la nuova catena di solidarietà. I porcellini maschi sono rimasti nell’allevamento per autofinanziamento; come consanguinei non possono essere usati per la riproduzione e sono destinati a essere macellati. Ecco un breve video sull’avvio del progetto.
A luglio altre due scrofe hanno partorito 15 porcellini e le altre 4 sono gravide; a ottobre è quindi prevista una nuova donazione. Insomma, nonostante le difficoltà iniziali, don Audace e la SADV stanno riuscendo ad avviare la nuova catena di solidarietà che appena possibile oltre che gli abitanti della zona di Cibitoke raggiungerà anche quelli di Bubanza e Ngozi, altre province del nord del Burundi.