
Ngaoundal, Camerun: serve un fibroscopio
Anni fa, grazie ad alcuni amici del Gruppo India, l’ospedale di Ngaoundal aveva acquistato un fibroscopio che è stato utilizzato per eseguire gastroscopie nei tanti soggetti affetti da dolori acuti e cronici allo stomaco. La fama di questo apparecchio, la cosiddetta “TV addominale”, si era sparsa rapidamente e il passaparola aveva fatto arrivare in ospedale e guarire molti pazienti.
Purtroppo però da qualche mese il fibroscopio è inutilizzabile perché la perdita di una piccola vite ha fatto entrare acqua nella telecamera. Già precedentemente c’era stato un altro guasto ed era stato possibile ripararlo, ma questa volta non c’è nulla da fare, perché l’apparecchio è vecchio, è difficile trovare pezzi di ricambio e solo a prezzi molto alti, comparabili con quelli di un nuovo fibroscopio.
Per questo suor Christine, che ora dirige l’ospedale delle suore di S. Antida, chiede un contributo di 7.000 euro per comprarne uno nuovo localmente per evitare le alte spese doganali affrontate con il primo acquisto che era stato fatto in Italia (perché all’epoca nessuno vendeva questi apparati sanitari in Camerun). Il codice progetto per aderire è 872M.
Per conoscere meglio la realtà di questo ospedale, pubblichiamo una testimonianza del dottor Giuseppe Puglia, un ginecologo siciliano, appena rientrato da uno dei suoi periodi di volontariato a Ngaoundal:
«Sono tornato a Ngaoundal dopo 5 anni, per la sesta volta, accolto dalle Suore della Carità di S. Giovanna Antida che mi hanno fatto sentire uno di loro. Buona anche l’accoglienza del personale dell’ospedale che conoscevo.
Ngaoundal si trova nel Camerun, in una zona rurale dell’Adamoua dove la gente ha un reddito molto basso e non può pagare le prestazioni sanitarie perché lo stato, tranne che per i malnutriti e i soggetti malati affetti da AIDS, non dà quasi nulla. Basti pensare che per i controlli in gravidanza (visite ed ecografie) e l’assistenza al parto, sia spontaneo che con taglio cesareo, corrisponde alla struttura solo 6.000 Franchi CFA che corrispondono a circa 10 euro.
A Ngaoundal, prima che sorgesse l’ospedale (entrato in funzione a metà aprile 2016) l’assistenza sanitaria era demandata ai Centri di Sanità, con sala parto, ma senza sala operatoria. Per poter effettuare un intervento chirurgico in urgenza, i pazienti dovevano essere trasferiti al più vicino ospedale, a 100 km di distanza, ma spesso morivano perché non c’era il tempo per arrivare. In questo contesto svolgevano la loro missione le suore di S. Giovanna Antida Thouret che hanno sentito, così, l’urgenza di costruire un ospedale che si avvia ormai al compimento del decimo anno di attività.
Con soddisfazione ho potuto constatare che negli ultimi anni, grazie al costante impegno e lavoro delle suore, con la presenza dei volontari e con l’aiuto economico di tanti amici e sostenitori, è cresciuta l’offerta dei servizi di oculistica, odontoiatria, oltre al laboratorio analisi, alla radiologia e alla gestione della sala parto.
Anche il blocco operatorio è migliorato nella continuità assistenziale garantita attualmente da una buona equipe medica e infermieristica. Qualche difficoltà c’è, in questo momento, per gli interventi urgenti, in modo particolare per quelli di chirurgia addominale, quando l’unico medico in grado di effettuarli non è presente. Anche i tempi di intervento sono migliorati per la presenza attiva anche di notte del personale del blocco operatorio.
Questo è il frutto della costante formazione del personale che, nel tempo, è stata voluta e sostenuta dalle suore, grazie a quanti, amici e sostenitori, gruppi e organismi, le accompagnano e le sostengono economicamente in questa loro impegnativa missione.
L’offerta aumenta anche con le campagne gratuite di oculistica, odontoiatria, ginecologia e altre specialità (…soprattutto quando sono presenti medici volontari). Naturalmente per tutti i medici c’è l’invito a mettere per qualche tempo la loro vita e le loro specializzazioni al servizio di chi è più svantaggiato.
Purtroppo a Ngaoundal le criticità storiche rimangono, quale il pareggio del bilancio e la presenza di un secondo chirurgo autorizzato per il quale si sta cercando di provvedere. C’è anche la necessità di un’ambulanza per il trasporto assistito dei pazienti che debbono essere trasferiti in altri ospedali per terapie specifiche.
L’ospedale è cresciuto ma…è necessario che i gruppi, le associazioni, gli amici e sostenitori che hanno contribuito finanziariamente a rendere possibile tutto questo, continuino a supportare economicamente l’ospedale, per mantenere e migliorare gli standard ottenuti, per completare ciò che manca, perché possa offrire le cure necessarie anche ai tanti che non possono contribuire.
In questa ottica mi rivolgo anche ai colleghi medici con l’invito a voler prendere in considerazione la scelta di dedicare un po’ del loro tempo e della loro professionalità a un’esperienza di volontariato all’ospedale di Ngaoundal: chi è ancora in servizio, utilizzando il tempo delle ferie, chi è in pensione per tempi anche più lunghi di volontariato.
Ve lo assicuro: sarà un dono grande per l’ospedale, ma sarà, soprattutto, un’esperienza che segnerà positivamente la vita di chi sceglierà di farla. Per quanto mi riguarda, vi assicuro che, ogni volta che torno a Ngaoundal,il mio bagaglio umanitario si arricchisce e mi rendo sempre più consapevole che quello che si riceve da questi popoli, in termini di amore e di gratificazione, è sempre molto di più di quello che riesco a fare per loro.
Dott. Giuseppe Puglia – ginecologo