
Alitena, Etiopia: più scuola per restare
A giugno è venuto a trovarci monsignor Abune Tesfasellassie, vescovo di Adigrat, che ha riferito degli oltre due anni di guerra subiti dalla popolazione del Tigray e della disperazione delle persone che, nonostante siano consapevoli di quel che li attende nell’attraversare il deserto, la Libia ed il Mediterraneo, vendono tutto quello che hanno e partono.
Per far fronte a tale situazione il Vescovo ha ritenuto opportuno implementare le classi di una storica scuola della Diocesi portandole dal decimo livello sino al dodicesimo in modo da assicurare agli studenti una formazione completa ed anche di tipo professionale (in collaborazione con i Salesiani) e dar loro il modo di trovare lavoro in loco.
La scuola Lideta-Mariam si trova ad Alitena ed è stata la prima scuola moderna dell’Etiopia: fondata nel 1845 dai primi missionari cattolici stabilitisi nella zona, è sempre stata al servizio sia della popolazione locale sia di ragazzi giunti da più lontano per la sua fama, salvo alcuni periodi di chiusura per le guerre o le occupazioni straniere. Ora consente di arrivare al X livello e quindi non è in linea con le nuove direttive del governo che prevedono un ciclo di studi basato su un modello di 6+2+4 anni. Questo è un problema che riguarda anche le altre scuole del distretto: solo una, governativa, arriva al XII livello, le altre quattro si fermano al X e di queste una è sotto il controllo degli eritrei che ancora occupano parte del territorio. Il numero delle scuole è insufficiente ma il governo non ha i mezzi per ampliare la sua offerta e i privati non investono in questo campo perché non è remunerativo. Solo la Chiesa è disposta a impegnarsi valutando un bene importantissimo la formazione dei giovani, sia dal punto di umano che professionale.
L’urgenza del progetto ha spinto il Vescovo ad iniziare i lavori grazie alla disponibilità di un’impresa amica che oltre a fargli un buon prezzo non ha chiesto il pagamento anticipato (ma il Vescovo ha garantito il pagamento con le proprietà della Diocesi). Ora monsignor Tesfasellassie sta cercando i fondi per coprire tutte le spese e il Gruppo India ha promesso una prima tranche di 20.000 euro perché questo progetto è perfettamente in linea con le nostre finalità. Metti anche tu il tuo mattone con un’offerta! (codice progetto 920D)