
Khulna, Bangladesh: proteggere i bambini
Aggiornamento luglio 2025: considerata l’importanza di questo programma a favore della protezione dei bambini in tutto il territorio della diocesi, abbiamo deciso di proseguirlo accogliendo la richiesta del Vescovo, monsignor James Romen Boiragi, che è passato a trovarci a giugno 2025 e ci ha raccontato dei primi due anni di vita di questo progetto: si è lavorato su un doppio canale perché da una parte sono state intraprese varie iniziative per sensibilizzare tutti gli adulti (insegnanti, educatori e genitori) sui diritti dei bambini, dall’altra ci si è presi cura direttamente di alcuni dei piccoli più fragili, con aiuti materiali a loro o alle loro famiglie perché possano frequentare la scuola e affrontare al meglio le loro disabilità.
Il percorso è ancora lungo, perché va cambiata la mentalità delle persone, ma le parrocchie della diocesi stanno diventando punti di riferimento dove le leggi a protezione dei bambini (che esistono anche in Bangladesh) sono riconosciute e messe in atto:
La creazione di una politica formale di protezione dell’infanzia in tutte le parrocchie ha fornito un quadro di riferimento per identificare, segnalare e rispondere ai casi di abuso e di sfruttamento dei minori. Con l’aiuto del Gruppo India, siamo riusciti a formare oltre 100 membri del Forum per la protezione dell’infanzia per sostenere meglio il loro ruolo. Queste iniziative non solo hanno aumentato la comprensione della protezione dell’infanzia tra le comunità, ma hanno anche permesso di agire contro gli abusi.
Mons. James Romen Boiragi (Vescovo di Khulna)
Ora tutto ciò continua e in questo terzo anno di attività si cercherà di influire maggiormente nelle comunità tribali dei Rishi, dei Dalit e di altri indigeni, che spesso incontrano ulteriori barriere nell’accesso all’istruzione e ai servizi di protezione. Sarà possibile anche grazie ai vostri doni, contributi per cambiare la vita di tanti bambini che continuiamo a raccogliere con il codice 854B.
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Il Bangladesh è uno dei Paesi in cui i bambini vivono una maggiore insicurezza nella famiglia e nella società, privati dei loro diritti. Anche se vietati dal governo, il lavoro minorile e i matrimoni precoci sono ancora molto diffusi e non sono riconosciuti come abusi da una gran parte della popolazione. La Diocesi di Khulna sta facendo del suo meglio per migliorare la situazione, organizzando diversi seminari di sensibilizzazione e formazione e altri programmi pastorali in diverse parrocchie e sotto-centri. “Come sapete, la nostra gente è molto povera e poco istruita. Hanno bisogno di formazione e di sensibilizzazione. Spero e credo che attraverso questi programmi ci sarà un progresso nella nostra società” (Mons. J. Romen Boiragi).
Questo progetto vuole diffondere una cultura di protezione dei bambini, agendo su diversi fronti. Il primo è dare a insegnanti ed educatori gli strumenti per riconoscere i segnali di abusi sui bambini e informazioni su come intervenire e denunciare; sarà fatto con una serie di seminari e con la costituzione di forum a livello parrocchiale (più uno di coordinazione a livello diocesano) per il monitoraggio dell’ambiente e il supporto in caso di sospetti abusi.
Un’altra importante iniziativa è quella di fare in modo che sempre più bambini siano registrati all’anagrafe sin dalla nascita e non solo quando è necessario per avere un qualche tipo di documento. Molti bambini vivono i loro primi anni in una situazione di “non esistenza” di fatto, che li rende più facilmente preda di abusi. In questo caso si interverrà sui genitori, per aiutarli a comprendere il rischio che grava sui loro figli. Un’attenzione particolare sarà dedicata ai bambini che presentano un qualche tipo di disabilità o che sono già inseriti nel mondo del lavoro, per lo meno per ridurre il carico di fatica e i rischi cui sono già esposti.
La Chiesa in Bangladesh lavora molto in attività spirituali, caritatevoli, educative e mediche per tutti, soprattutto per i poveri, i diseredati e gli indifesi. In un Paese in cui quasi l’88% della popolazione è musulmana, la gestione di istituzioni e organizzazioni educative e assistenziali cristiane è difficile. Ma le scuole e gli ospedali cristiani sono ben frequentati e utilizzati da membri di tutte le religioni. Il Vescovo ci scrive che è una sfida e un privilegio riuscire a praticare l’amore e i valori cristiani con parole, segni e azioni. I cristiani stanno facendo molte opere di carità e di formazione senza discriminare casta e religione: stanno evangelizzando i non cristiani con la loro testimonianza. È veramente un bel risultato considerando la situazione in cui vivono:
La maggior parte dei cristiani lavora a giornata e dipende dall’agricoltura. Sono trascurati nel campo dell’istruzione, delle strutture mediche, culturali e religiose. Inoltre, la comunità cristiano-cattolica non è in grado di sostenere le proprie spese. Sono privati dei loro diritti umani e talvolta sono vittime di ingiustizie. Hanno bisogno di sapere come superare i loro limiti e costruire armonia e pace per vivere con gli altri. La maggior parte dei bambini e delle comunità vive in una situazione di vulnerabilità e deve affrontare varie violenze e pressioni da parte dei vicini.
Il programma di protezione dell’infanzia lavora per proteggere i bambini da ogni forma di violenza, abuso e sfruttamento, compresi i matrimoni infantili e la violenza di genere. Ci adoperiamo inoltre per garantire che i bambini che non ricevono cure adeguate, continue e di qualità da parte di membri della famiglia o di chi se ne prende cura possano vivere in un ambiente protettivo. L’obiettivo del programma per i bambini lavoratori è contribuire al graduale allontanamento dei bambini dai lavori pericolosi e migliorare le condizioni di lavoro quando sono impegnati in lavori non pericolosi. Creiamo inoltre opportunità di istruzione e di sviluppo per i bambini come lavoratori qualificati. L’istituzione e il rafforzamento del sistema di protezione dell’infanzia sono al centro di tutti i nostri interventi.
Daremo potere ai bambini, ai loro genitori, a chi li assiste e alle organizzazioni che li rappresentano, affinché possano tutelare i loro diritti. Contribuiremo a garantire che i bambini privi di cure adeguate ricevano l’assistenza dovuta attraverso cure alternative a livello familiare e comunitario. I fornitori di servizi saranno sensibilizzati per garantire che i gruppi di bambini svantaggiati ricevano i servizi senza discriminazioni. Lavoreremo anche con i membri della comunità per creare un ambiente protettivo per i bambini.
La violenza contro i bambini non sarà più tollerata e i cittadini del Bangladesh intraprenderanno azioni per proteggere i propri bambini.
Mons. James Romen Boiragi
(Vescovo di Khulna)
Il codice associato al progetto è 854B e il costo è di 7.000 euro per il primo anno di attività.