Natale 2025
Carissimi, apriamo questa nostra lettera circolare, che ci avvicina al Natale, con l’animo turbato dinanzi a questo mondo, segnato da guerre, ingiustizie e sofferenze. Il nostro turbamento, però, trova aneliti di speranza nella certezza che il Signore è vicino e non ci abbandona mai come ci ha ricordato, ancora di recente, papa Leone nell’omelia che ha pronunciato in occasione del Giubileo del mondo missionario e dei migranti.
“Dinanzi a questi scenari oscuri, riemerge il grido che tante volte nella storia si è elevato a Dio: perché, Signore, non intervieni? Perché sembri assente? La risposta del Signore, però, ci apre alla speranza… tutto questo avrà un termine, una scadenza, perché la salvezza verrà e non tarderà”.
C’è una vita, dunque, una nuova possibilità di vita e di salvezza che proviene dalla fede, perché essa non solo ci aiuta a resistere al male perseverando nel bene, ma trasforma la nostra esistenza tanto da renderla uno strumento della salvezza che ancora oggi Dio vuole operare nel mondo. E, come ci dice Gesù nel Vangelo, si tratta di una forza mite: la fede non si impone con i mezzi della potenza e in modi straordinari; ne basta quanto un granello di senape per fare cose impensabili (Lc 17,6), perché reca in sé la forza dell’amore di Dio che apre vie di salvezza.
È una salvezza che si realizza quando ci impegniamo in prima persona e ci prendiamo cura, con la compassione del Vangelo, della sofferenza del prossimo; è una salvezza che si fa strada, silenziosa e apparentemente inefficace, nei gesti e nelle parole quotidiane, che diventano come il seme di cui ci parla Gesù; è una salvezza che lentamente cresce quando ci facciamo “servi inutili”, cioè quando ci mettiamo al servizio del Vangelo e dei fratelli senza cercare i nostri interessi, ma solo per portare nel mondo l’amore del Signore.
D’altra parte, che la fede non possa essere separata dall’amore per i poveri (e di povertà ce ne sono tante!) ce lo ha ricordato ancora una volta lo stesso papa Leone nella sua prima Esortazione Apostolica “Dilexi te” sulla quale siamo tutti chiamati a una riflessione approfondita.
Il nostro pensiero va ai tanti missionari/e, ma anche ai credenti e alle persone di buona volontà, che lavorano per promuovere una nuova cultura della fraternità. “Questo prezioso servizio interpella ciascuno di noi, nel piccolo delle proprie possibilità: questo è il tempo – come affermava papa Francesco – di costituirci tutti in uno stato permanente di missione” (Evangelii Gaudium, 25).
Attendiamo con fede la venuta di Gesù e auguriamoci buon Natale, buona nascita a tutto ciò che abbatte i muri, che crea ponti, che accoglie, che si dona… a quel mondo bello che vivremo leggendo le tante storie e opere che troverete nelle pagine che seguono. Buona lettura e…
