
Estate 2025
Con animo lieto abbiamo accolto papa Leone XIV e ascoltato il suo augurio di Pace “disarmata e disarmante” nelle famiglie, nella Chiesa e nel mondo; affidiamo il suo magistero all’amore del Padre che custodisce la Sua Chiesa e noi, Suo popolo in cammino sinodale verso la pienezza dei tempi.
Il nostro pensiero, colmo di gratitudine, si rivolge anche a papa Francesco che ha fatto sentire la sua vicinanza agli ultimi, li ha amati con amore fraterno condividendone i dolori e le sofferenze fino all’ultimo giorno, prodigandosi con tutto se stesso nella preghiera e nelle opere. Per questo abbiamo deciso di aprire questo nostro notiziario, ricordando alcuni tratti salienti del suo insegnamento su questo tema.
Fin dalla sua elezione e costantemente nei documenti ufficiali e nei suoi discorsi, ha richiamato l’attenzione della Chiesa e del mondo sulla situazione di coloro che vivono in povertà, invitando a un impegno concreto e a una conversione del cuore. Egli ha sempre sottolineato che i poveri sono “il tesoro della Chiesa” e un’immagine di Cristo sofferente.
In un mondo ricco di risorse, papa Francesco ha più volte definito la povertà uno “scandalo”, un frutto dell’ingiustizia, dello sfruttamento e di modelli economici che mettono al centro il denaro invece dell’uomo. Non si è limitato alle parole, ma ha costantemente esortato i cristiani a una carità concreta, fatta di vicinanza, di condivisione e di gesti tangibili verso i bisognosi. In questo contesto rientra la forte denuncia di papa Francesco contro la “cultura dello scarto” che emargina e rende invisibili i poveri, gli anziani, i disabili e tutti coloro che non rientrano nei canoni di un sistema basato sull’efficienza e sul profitto.
In sintesi, per papa Francesco, l’attenzione ai poveri non è un’opera di beneficenza marginale, ma un elemento essenziale della fede cristiana e un imperativo evangelico che chiama ciascuno di noi sia a rigenerare le nostre vite nella fratellanza sia a trasformare le strutture di ingiustizia e a costruire un mondo più equo e fraterno.
Come non leggere in tutto questo l’insegnamento che ci ha lasciato p. Mario Pesce e che continua ormai da 45 anni attraverso le opere del Gruppo India? Grazie a tutti voi, amici che, insieme a noi, siete artefici di questo “miracolo dell’amore”.
Buona estate a tutti nella fraternità
e nell’impegno per una carità concreta e inventiva!
Un compleanno “sospeso” tra Italia e Africa
Festeggia il tuo compleanno con i bambini di Lablé
L’idea ci è venuta quando, nel nostro recente viaggio in Camerun, abbiamo visitato Lablé, un villaggio a 150 km da Yaoundé. Qui le Suore Venerini gestiscono una scuola con 167 bambine e bambini dai 2 ai 10 anni. Le sorelle non sono in grado di offrire il pranzo e quindi i bambini spesso restano digiuni fino al pomeriggio quando tornano nelle loro “case”. Abbiamo promesso di aiutarle, così un vecchio locale è stato ristrutturato per farne una mensa ed è stato anche avviato un allevamento di polli. Il momento più toccante è stato quello della ricreazione. Intorno a mezzogiorno, una signora entra nel cortile con un cesto di pane.
I piccoli la circondano sorridendo, pieni di speranza. Ma solo chi ha qualche moneta può acquistare un pezzo di pane. Gli altri rimangono a guardare. Fermi, silenziosi, affamati. Vedere quei bambini – allegri e vivaci – fermarsi di colpo davanti a quel cesto come se fosse un tesoro irraggiungibile, ci ha spezzato il cuore. Ci siamo guardati negli occhi. Bastavano 15 euro, quindici, per offrire una merenda a tutti. Quindici euro per cambiare quella scena. Così, spinti dall’emozione di una ragazza del nostro gruppo, abbiamo deciso che non potevamo tornarcene a casa senza lasciare qualcosa di concreto. Ed ecco l’idea…
Per il tuo compleanno regala una merenda ai bambini di Lablé e, quando fai la donazione, per favore indicaci il giorno del tuo compleanno così vedremo se e quando tutti insieme riusciremo a coprire tutti i 365 giorni e magari avremo un calendario con tutti i vostri nomi. (Codice progetto 816C)