
Cambyretá, Paraguay: sostegno alle giovani
Le ragazze ospiti dell’Hogar Kuñatai Roga chiedono un sostegno per formarsi professionalmente e personalmente e uscire così dalla vita di stenti e dai rischi di sfruttamento in cui si trovano le loro famiglie. Cambyretá si trova nel dipartimento di Itapúa, nel sud del Paraguay, noto anche come “granaio” o “crogiolo” del Paese per le grandi potenzialità agricole e la varietà etnica degli abitanti, immigrati da tutto il mondo. Proprio la ricchezza del suolo ha fatto sì che i terreni siano ormai tutti in possesso di latifondisti e molte persone si sono riversate a Cambyretá, alle porte della capitale, dove vivono nelle periferie, ai margini della società.
Dal 1992 ad oggi l’hogar (letteralmente “casa”, gestito dalle Suore Canossiane) ha ospitato tantissime giovani e molte di loro si sono emancipate, hanno finito gli studi secondari (qualcuna si è anche laureata) e hanno formato una famiglia stabile. Questa struttura prima ospitava ogni anno 40 giovani tra i 15 e i 24 anni, dopo la pandemia solo 20 per rispettare le norme del Ministero della Salute; rientrate in casa dopo il lavoro le ragazze si dedicano alla manutenzione dell’hogar stesso e allo studio o frequenza scolastica (in questa lettera alcune notizie in più sull’hogar).
Le ragazze ospiti del “Kuñatai Roga” arrivano da zone di campagna, da famiglie povere in tutti i sensi: vengono in città per lavorare e aiutare le famiglie mandando a casa i propri guadagni. Per lo più trovano impiego in case private per la pulizia e altri aiuti necessari, ma dalle Suore Canossiane sono stimolate a fare qualche cosa di più: studiare e raggiungere almeno un titolo di studio secondario. Tra le varie attività proposte c’è un “Laboratorio terapeutico”, un sostegno per l’integrazione, e un corso dedicato alla “Manipolazione, cottura e conservazione sicura degli alimenti” che potrà aiutarle nella ricerca di un buon lavoro.
Questa promozione della donna fa parte del carisma di Santa Maddalena, marchesa di Canossa, che nel 1800 volle insegnare a “scrivere, leggere e fare i conti” alle ragazze dei ceti più bassi che non avevano accesso all’istruzione.
Per organizzare tutte queste attività, le Suore Canossiane ci chiedono un contributo di 6.000 euro. Per praticità identifichiamo questo progetto con il codice 316L.