
Betlemme, Uganda: costruiamo la casa parrocchiale
In molti siete stati toccati dalla richiesta di sr Giovanna in favore del parroco di Betlemme e grazie a voi i lavori della casa parrocchiale hanno avuto una svolta e procedono di buon passo. Suor Giovanna ci ha scritto per ringraziare e inoltrarci una foto che testimonia i progressi:
“Ho ricevuto dal parroco di Betlemme questa bella foto, grazie al sostegno del Gruppo India.
A nome mio e dei padri e di tutti i cristiani della parrocchia, un grazie sincero e la promessa di una preghiera per voi e i vostri benefattori”.
Grazie di cuore a quanti hanno contribuito ad aiutare Don Cosma e la sua comunità. Di seguito riportiamo l’appello già pubblicato sul sito, che riprendeva quello apparso sulla circolare di Natale 2014.
Appello pubblicato il 26 novembre 2014

Betlemme è una piccola parrocchia della diocesi di Masaka (Uganda), una parrocchia rurale formata da più centri distanti tra loro. In realtà di questo tipo, la casa parrocchiale non è solo il domicilio dei sacerdoti, ma è il vero centro nevralgico della comunità: qui ci sono i vari uffici per i servizi sociali per famiglie, vedove e orfani, per l’educazione religiosa, per l’istruzione, per la sanità, per lo sviluppo sociale…
Purtroppo la casa parrocchiale di Betlemme è in rovina, inutilizzabile. Il parroco e il suo assistente vivono in un magazzino e con l’aiuto di tutta la comunità stanno costruendo un nuovo edificio per le necessità della collettività.
Il primo appello per Betlemme ci è giunto da sr. Giovanna Tosi, della comunità canossiana che si trova qui dal 2008. Anche le suore hanno trovato la loro casa in rovina, ma “un po’ alla volta siamo riuscite a sistemarla un pochino e ora è diventata più accogliente e ci si può vivere in semplicità e sobrietà, ma con decoro”. Il parroco Don Cosma Kaboggoza e il suo assistente Don Giuseppe sono arrivati in questa parrocchia da soli tre anni; con i fedeli hanno iniziato a lavorare per la casa, mettendo mattone su mattone, coltivando fagioli per aiutarsi economicamente e tagliando gli eucalipti per avere il legno necessario alla costruzione.
Sr Giovanna nella sua lettera non sapeva quantificare la somma necessaria a completare l’opera, ma ci faceva notare che “anche in questo villaggio sperduto tra le banane, il costruire costa molto”.
Abbiamo poi avuto notizie direttamente da Don Cosma che ci ha descritto la sua parrocchia: la popolazione è stimata intorno alle 70.000 persone, delle quali l’80% sono cattolici; il resto sono protestanti, musulmani o seguono le religioni tradizionali. La parrocchia di Betlemme è una tipica parrocchia rurale, con la maggioranza dei suoi abitanti che sono coltivatori. L’area è pesantemente colpita dall’HIV sin dal 1980, sebbene adesso la situazione stia migliorando. A causa dell’AIDS, la parrocchia ha un gran numero di orfani, vedove, malati. Betlemme è povera oggi come lo era la Betlemme di 2000 anni fa!
I sacerdoti affrontano un lavoro che è veramente impegnativo perché devono dare ai fedeli molti servizi:
- nutrimento spirituale (preghiera, messa e amministrazione dei sacramenti)
- supervisione e miglioramento dell’educazione (ci sono 17 scuole primarie e una secondaria)
- miglioramento della salute attraverso cure mediche e vaccinazioni
- sviluppo sociale, in modo che la gente possa migliorare la propria situazione, la sicurezza del cibo, la pulizia dell’acqua e avere una sistemazione decente.
- sensibilizzazione dei giovani, per esempio rendendoli responsabili verso la vita e la pianificazione futura delle loro famiglie, consentendogli una sana crescita anche attraverso la pratica sportiva.
“Abbiamo iniziato le nostre attività con la costruzione della casa dei padri che è anche il centro di coordinamento per tutte le attività sopra descritte perché qui abbiamo i vari uffici: servizi sociali per famiglie, vedove, orfani, vittime dell’AIDS; uffici per l’educazione religiosa, per l’educazione, per la sanità, per lo sviluppo sociale. Ma sfortunatamente non abbiamo abbastanza fondi per completarla.
Visto il gran numero di persone, noi avremmo bisogno di più preti nella parrocchia per offrire un miglior servizio. Il vescovo sarebbe anche disposto a inviarli però non c’è la possibilità di alloggiarli e dare loro un locale adatto alle loro attività”.
Donare a don Cosma € 5.000 per completare i lavori gli consentirebbe di dare poi il via a tutte le attività che ha già progettato per la sua comunità: migliorare il dispensario perché molta gente deve essere curata e vaccinata; avviare dei giardini e fattorie modello per insegnare i migliori metodi di coltivazione; rinnovare e costruire nuovi edifici per la scuola primaria e secondaria; infine dare la possibilità ai giovani di fare sport e sviluppare le loro doti per la musica.